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LUCIANIPERME
Che bello!
Sono contenta di aver ritrovato, al mio rientro dalle vacanze, il numero del 19 luglio di FAMIGLIA CRISTIANA, con la richiesta di ricordi di un papa indimenticabile.
In un attimo rivado all’inizio dell’estate 1978, oasi S. Chiara di Conegliano, pomeriggio di una bella domenica in cui ho portato i miei genitori a salutare la zia, direttrice della Casa di Spiritualità, dove l’allora patriarca di Venezia, ma ancor prima vescovo di Vittorio Veneto, si recava molto volentieri.
Sì, perché con la Rosina (la Sig.ra Rosa Martin) aveva un rapporto amichevole speciale, in quanto nipote di Monsignor Domenico Martin, parroco di Pieve di Soligo (TV).
Lo rivedo seduto all’ombra del melograno con il testo sacro sulle ginocchia.
Ci guarda con quei suoi occhi dolci ma penetranti e ci saluta con tanta semplicità.
Saliti in macchina, ci accompagna, nelle manovre di uscita del parcheggio, con il suo indimenticabile sorriso e una benedizione.
Piccoli grandi segni che sono rimasti nei nostri cuori, tanto da farci dire di lì a poco (agosto successivo – Roma – Vaticano, pronostici sul futuro papa, tanta bagarre) “e se fosse Albino Luciani?”.
Furono giorni di gioia immensa, anche se breve fu il suo pontificato.
Lo portiamo sempre nel cuore e la sua immagine custodisce la nostra casa!
Maria Flora Nicotra, 26 agosto 2020
Ho sempre conservato con cura questa foto: era il 22/5/1960, il giorno della Cresima per me e per mia sorella Lidia,di poco più grande, nella chiesa dei Santi Martino e Rosa di Conegliano, al tempo la nostra parrocchia. La mia madrina è Maristella Modolo, zia paterna, che abita attualmente poco distante da me.
All’epoca, il Vescovo era qualcuno di cui avere non solo rispetto, ma anche soggezione. Nei nostri gruppi di catechismo però Mons. Luciani era venuto a farci visita e quel suo modo di porsi,semplice e dolce, e soprattutto il suo sorriso mi avevano conquistato, tanto da non dimenticarlo più.
Quale fu lo stupore e la gioia immensa che ho provato quando è stato eletto Papa lo si può solo immaginare. Era il 26/08/1978, giorno del mio 27° compleanno; sposata e da 3 mesi mamma, con mio marito partecipavamo in quella stessa chiesa alla messa prefestiva, avendo lasciato il bambino ai miei genitori che abitavano ancora in quella zona. Durante la celebrazione il parroco diede la notizia, in diretta, dell’elezione a Papa del “nostro” Albino Luciani…uno scroscio di applausi, spontanei e calorosi, sottolineò il fatto, per me un’emozione fortissima, ero nello stesso luogo dove avevo ricevuto la Cresima dalla sue mani.
Fu il più bel regalo di compleanno-ora posso dirlo – di tutta la vita. E un’altra cosa mi sento di dire: ho conosciuto un Santo!
Nilva Modolo 25/07/2020
Dear Albino Luciani Museum.
Greetings to Everyone who are part and member of Albino Luciani Museum. Every day and night before I go to bed, I always Praying to Papa Albino Luciani (Pope John Paul I) for his Beatification and Canonization, hoping that when I woke up, I will read a news that Papa Luciani will be Beatified. Because of My Devotion to Papa Luciani, Even though I did not see him and caught up with him because I was young. I also live one as a teen, hoping that someday Pope john Paul the First will be announce that he will be Canonize in the Saint Peter’s Basilica. And Pope John Paul always inspire me not only in My every day life, but also during when I am serving my Fellow Men and Women. Like Him who serve us, and the Mother Church, from February 02, 1935 when he was oradained as a Deacon and when he became a Priest (July 7, 1935) and until he died ( September 28, 1978) during his Papacy Days at the early age 65. And some of us know him as the “Smiling Pope” and that smile is like the smile of God, who is Happy to see us that we all Catholics and Christians are havinga deep Devotion and Faith.
Caezar Audric T. Perez 24/07/2020
Valore del ricordoPerla coltivata dalla memoria
preservato dalla fiducia,
rifugio della mente affaticata
e dell’anima estraniata
da pensieri impressionanti.
È uno dei ricordi non infranti
dall’usura degli anni
e dal peso degli affanni.
Più leggero dell’aria
riflettere ogni ansia
nello specchio del ricordo
di quei giorni senza tempo.
Illuminare il buio in accordo
al Tuo sorriso e nel frattempo
lasciarsi accarezzare dal calore
di parole sussurrate con la tenerezza
di un bambino che regala col suo candore
la garanzia di un’autentica finezza.
Maria Michela Petti 20/07/2020
RICORDI PERSONALI DI ALBINO LUCIANI (PAPA GIOVANNI PAOLO I)
Siamo nel 1962 nel seminario vescovile di Vicenza, frequento l’anno propedeutico alla teologia e da qualche mese porto la veste talare nera (benedetta in cattedrale l’8 Dicembre 1961 dal vescovo Carlo Zinato).
In quell’ anno ricevo l’incarico di assistente alla vita del seminario. Nel corso delle giornate ricevo e trasmetto ordini superiori e con il suono della “campanella” segno il susseguirsi dei vari impegni nella vita del seminario. Talvolta sono incaricato dal rettore nell’accoglienza e nell’accompagnamento di qualche ospite. Un giorno, non ricordo la data, era fissato un incontro di spiritualità per i sacerdoti della diocesi. A proporre la riflessione, era stato invitato il vescovo mons. Albino Luciani della diocesi di Vittorio Veneto. All’ ora stabilita mi trovavo presso la portineria per accogliere l’illustre predicatore. Evidentemente, se era un vescovo, ne avrebbe portato i segni (abituati alla veste prelatizia del nostro vescovo). In mezzo a tanti preti e monsignori che entravano dalla porta centrale per avviarsi nella vicina chiesa, scorgo un prete in talare nera e soprabito, che si avvicina alla guardiola del portinaio, dove anch’io ero in attesa. Borsa nera nella mano sinistra mi stringe la mano e con tono affabile e dolce si presenta: “Don Albino Luciani… Capisco di non aver sbagliato strada e di trovarmi nel seminario di Vicenza!!!” Di rimando io dico: “benvenuto don Albino, ma mi hanno incaricato di accompagnare verso la chiesa il vescovo di Vittorio Veneto!” “Beh… (mi fa lui) Mi è capitato anche questo nel frattempo, comunque “sì” sono il vescovo Luciani!”. “Ah benvenuto eccellenza… Ci accomodiamo qui dentro a destra per un momento di ristoro”. Riprende il vescovo: “siccome sono un po’ in ritardo e non mi occorre nulla, magari prendo un bicchiere d’acqua fresca in sacrestia!”. Così dicendo, mi prende con la mano destra sottobraccio e con amabilità mi pone qualche domanda sul seminario, la classe che frequento, il numero di seminaristi (… erano anni quelli con centinaia di ragazzi e di giovani e con una media di circa 20 sacerdoti novelli all’anno). Accompagnato in sacrestia e affidato il vescovo relatore alle premure del chierico sacrista, rientravo al mio posto di assistente, un po’ incantato dalla figura semplice e sorridente di questo vescovo privo di insegne episcopali. Parecchi anni dopo sentirò parlare di lui, quando diventato patriarca di Venezia, avrà l’onore e la gioia di accogliere in piazza San Marco, il Santo Padre Paolo VI° in visita alla città. Nel saluto finale di quella visita il patriarca Luciani sarà onorato da un gesto quasi profetico: Paolo VI° prenderà la sua stola rossa e la porrà sulle spalle del patriarca (da Pontefice dirà che in quel momento il suo volto, per l’emozione e l’imbarazzo, si confondeva con il colore della stola).
Un altro ricordo pieno di stupore su Papa Luciani lo vivrò a fine agosto del 1978. Era domenica e rientravo in pullman da un campo scuola diocesano, vissuto con un gruppo di giovanissimi della parrocchia. In mezzo al chiasso dei ragazzi, sento a mezzogiorno dalla radio che si apprestava alla recita dell’Angelus il nuovo Papa, appena eletto! Solo allora venni a sapere che alcuni giorni prima era uscita la nomina del cardinale Albino Luciani, a vescovo di Roma e Papa della chiesa universale. Con i ragazzi, ai quali avevo domandato un momento di silenzio, ho seguito le sue semplici parole, dove con tanta umiltà, riconosceva che il compito affidatogli dalla Provvidenza attraverso i cardinali, fosse enormemente superiore alle sue umane capacità, confrontandosi con i grandi predecessori: Giovanni XXIII° e Paolo VI°.
Trentatre giorni dopo, il 26 Settembre 1978, mi apprestavo a celebrare la messa delle 7.00 nella chiesa parrocchiale di Camisano Vicentino, dove ero vicario parrocchiale. In quel momento, vedo entrare dalla porta maggiore e avvicinarsi all’altare in modo trafelato un caro amico che sapevo avere l’anziana mamma in condizioni gravi di salute. Immaginando la notizia che potevo aspettarmi, sento che mi dice sottovoce: “don Gianfranco… Questa notte è morto il Papa!” Io lo guardo con stupore e dico: “Ma sì!!! Lo sappiamo, è già un mese che è morto!”. E lui a me: “Nooooo si tratta di Papa Luciani!!! L’hanno trovato morto questa mattina nel suo letto”. Io non riesco a realizzare la notizia… Apro le braccia per iniziare la messa con il segno della croce. Solo a fine messa dirò con grande incertezza, ai fedeli presenti, l’annuncio ricevuto sperando non fosse vero! Prima ancora di rientrare in sacrestia, sento la conferma della notizia dal suono triste delle campane. Era tutto vero, il Papa del sorriso, in quella notte, nella solitudine della sua camera era tornato alla casa del Padre! 1978: anno dei tre Papi, Paolo VI°, Giovanni Paolo I° e Giovanni Paolo II°.
don Gianfranco Mazzon 16.07.2020
Ero del quartiere periferico de Cavarzan, ma amici del centro storico (Renato Bona, Italo Salomon, Maio Neri …) mi invitavano per una partitella di calcio, nel piccolo spazio antistante il Campanile de Duomo. Sovente il pallone cadeva nell’orto sottostante del sig, Piazza, che ci sgridava con veemenza e talvolta tratteneva il pallone!
In una occasione, dopo un violento diverbio con lo scatenato futuro Sindaco Mario Neri, è apparso “er prete de parrocchia” … che con un sorriso ebbe a dire … “Elo che bocie..”, Italo Salomon gli ha spiegato … l’occorso … e Lui sempre calmo e sorridente, aggiunse … “Ricordeve tosat, .. ste boni ghe pense mi, … nella vita se ciapa de pi’ con una goccia de miel che con an seco de fiel …! Veritas
Poi io ho iniziato a girare come migrante italico, il Bel Paese, ho saputo della sua nomina a Vescovo di VV, poi Cardinale a Venezia … poi il nuncius … vobis gaudim magnum …. Poi la violenta scampanellata del mio vicino cao degli Alpini .. AVETE UN PAPA BELLUNESE … poi, forse le mie prime lacrime dalla gioia!
Angelo Broi 19/07/2020
Di seguito una foto restaurata e colorata di Albino Luciani da , condivisa con noi dal Brasile da Newton Farias. 07/07/2020
“Con grande interesse in questi anni tramite libri, tv, rassegna stampa, ho seguito la figura di Albino Luciani. Un grande personaggio è stato per la sua grande umilta di vedere in tempi non sospetti che la società stava cambiando, anche dentro la Chiesa Cattolica. La sua vera testimonianza di fede, cultura, carità, non può essere dimenticata in tempi in cui viviamo non facile per tutti noi.”
Massimo Aurioso 04/07/2020
“Santo Padre, l’ho conosciuta grazie a dei vecchi documentari, è proprio vero che Lei è il Papa del sorriso. Il suo è stato un pontificato significativo, che avrebbe potuto dare tanto, ma durato solamente 33 giorni. Mi vengono in mente le parole del Vangelo di Giovanni “ In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto “, infatti i frutti del Suo pontificato si sono visti nel tempo.
Ora La prego, per la Sua intercessione, porti pace nella mia famiglia, dia la forza a mio padre di riuscire ad uscire della sua situazione e illumini la mia via, così che possa capire la vita a cui il Signore mi chiama.
Amen”Davide Bellini 02/07/2020
“A te che sei come le tue montagne.
A te, che sei come le tue montagneSchiette e forti,Svettanti verso il cielo,Innalzo una preghieraE ti chiedo di aiutareQuesto popolo così disorientatoA ritrovare quella stradaRacchiusa nelle tue forti mani,Con le quali ci hai BenedettoPer tempo troppo breve.Grazie Papa Luciani.”Claudia Guli 01/07/2020
“Era il 2006 e casualmente vidi una sera uno speciale su RAI 3 su Papa Luciani: lo conoscevo poco, sapevo solo della breve durata del Suo pontificato.
Da quella sera è cambiato tutto, ho incominciato ad interessarmi alla Sua figura, alla Sua vita. Ho acquistato libri, ho seguito la fiction su RAI uno, sono andata a pregare sulla Sua tomba, ho incominciato a esserne profondamente devota, questo tutto all’improvviso, partendo da un casuale zapping in TV.
Papa Luciani è accanto me sempre, nei momenti belli e nei momenti bui e dal 2013 il suo motto “Humilitas” è tatuato sulla mia pelle.
Attendo da anni la Sua beatificazione, ma per me è già Santo. ”
Rosa Cioce 28/06/2020
“Mai credo la Chiesa sia stata posta al centro del villaggio come quella meravigliosa sera di sabato 26 agosto 1978. Da quella sera, quando ho assistito assieme ai miei familiari all’elezione del vostro Don Albino al soglio di Pietro, la mia esperienza di fede privata e personale, praticata nell’ottica di un percorso interiore finalizzato ad una mia realizzazione comunque terrena, ha subito un trauma radicale ed irreversibile.Da quella sera Papa Giovanni Paolo, meglio il sorriso e lo stupore di Dio, mi ha insegnato che l’unica realizzazione che dà veramente forza e coraggio oltre ogni limite terreno è quella del nostro bene riflesso dal bene del prossimo.Il nostro cammino di fede è sostenuto dall’amore di persone a noi care e devote al Signore, anche passate a miglior vita, che ci aiutano ad affrontare le vicissitudini più ardue e faticose.Ecco, don Albino, che non ho conosciuto personalmente, da quel 26 agosto 1978 è entrato misteriosamente nella mia vita come il più caro dei miei familiari, inondandola della grazia del Signore. Attraverso la sua figura di papà, di mamma, di zio, di zia, di fratello, di sorella, ho sperimentato ineguagliabilmente l’Amore del Signore a la sua infinita misericordia.Dall’estate del 2008 (ricordo era fine luglio), trovandomi in vacanza in Val di Fassa con mia moglie ed i miei due figli, allora ragazzi, venni indirizzato a Canale d’Agordo dall’albergatrice (Hotel Villa Moritz).L’emozione e la gioia interiore che io e tanti silenziosi pellegrini proviamo là dove il Signore ha voluto venisse al mondo questo Suo figlio eletto (più volte in questi anni sono tornato con la mia famiglia a Canale) è indescrivibile. Non credo ci sia luogo più bello, discreto e lontano dai clamori delle speculazioni, per ringraziare il Signore delle incommensurabili grazie che misteriosamente ci rende attraverso il nostro don Albino”Placido Calabrò 27/06/2020
“ADDIO, GIOVANNI PAOLO I°
Er Papa del sorriso se n’è annato.
Trentatré giorni, er numero de Cristo,
ma er monno già ce sera affezionato.
E’ stato ‘n imprevisto …
A li romani, poi, Papa Luciani
l’aveva abbracciati de sorpresa
co’ li più belli verzi de Trilussa …
‘na simpatia indiscussa
e noi t’aringrazziamo, ‘Omo de Chiesa.
Er popolo de Fede s’inginocchia
ar Prete contadino, de Parocchia.
Un mocoletto, un fiore,
nà lagrima precipita dar còre
de tutti li romani.
Addìo, Papa Luciani! …
(trasmessa dalla Radio Vaticana il 5 ottobre 1978)”
Angelo Broi 18/06/2020
Ringraziamo tutti coloro che, in numerosi, ci hanno aiutati a condividere l’iniziativa.
Di seguito sono riportati alcuni articoli.
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